Cara mamma, ciao papà,
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Oggi compio 78 anni. Buon compleanno a me, ma anche a voi perché in qualche modo è anche il vostro.
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Non credo di avervi mai detto quanto vi amassi. Mi avete sempre fatto sentire protetto, incoraggiato, sostenuto. A quei tempi non si usava parlare di queste cose, la gente non sapeva come esprimerle. Voi eravate diversi e istintivamente sapevate che farmi sentire desiderato era un compito vostro.
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Papà, se sono riuscito a credere in me stesso nonostante i molti fallimenti scolastici, è stato perché non mi hai mai detto che era colpa mia. Come potevamo sapere allora che la dislessia fosse un problema con cui si nasce? Eppure tu continuavi a ripetermi "se vuoi davvero qualcosa, intendo veramente, le porte si apriranno". Papà ci avevi preso!
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Mamma, grazie per avermi sopportato. So che speravi in un figlio diverso, con il quale poter fare delle cose ma, come dire, ero distratto e non riuscivo a capire cosa tu volessi da me. Eppure, hai combattuto per me oltre ogni correttezza. Sapevi benissimo che non ero un angelo. Non ti ho mai detto che i miei amici volevano una madre come te per parlare con gli insegnanti. Una combattente.
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Mamma e papà, ho qualcosa da dirvi, qualcosa che non ho mai avuto il coraggio di dire quando invece avrei dovuto. Sono omosessuale. So di esserlo da quando avevo 15 anni. Ed è sempre stato forte e chiaro nella mia testa così come nel mio cuore, ma non ho mai avuto il coraggio di dirvelo. Noi tre eravamo così perfetti insieme che non volevo rovinare tutto. Ma sono gay e sento che è giusto che voi lo sappiate perché presto potrei incontrarvi di nuovo. Sono gay e felice di esserlo.
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Spero che mi amerete lo stesso così come sono.
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Vostro figlio